Partiamo dal presupposto che quando ci riferiamo all’andropausa ci stiamo addentrando in un terreno insidioso. Esiste, non esiste, riguarda solo alcuni uomini? Il calo del testosterone non è relegato a una fase specifica della vita e la riduzione della produzione ormonale maschile, che può verificarsi anche in condizioni di buona salute indicativamente intorno ai 50 anni, non assomiglia per nulla a quanto accade nella donna con la menopausa. Seppur non si tratti di una condizione inesorabile, esistono disturbi legati alla sindrome da carenza di androgeni nel maschio in età avanzata e la prevenzione, anche in questo campo, può fare molto. Ne parliamo con Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi e
autrice di Una dieta per ogni età (Sperling & Kupfer, 2021).
Andropausa o sindrome di PADAM
“Ci si dedica di più alla menopausa perché è nota per essere un periodo importante per la donna in quanto avviene un cambiamento nella produzione di ormoni piuttosto evidente – premette Dogliotti -: c’è un calo più o meno repentino ma significativo nella produzione di estrogeni e progestinici e testosterone che va a modificare il metabolismo. Nell’uomo gli indici di rischio sono più elevati andando avanti con l’età ma sarebbe meglio parlare di sindrome di Partial Androgen Deficiency in Aging Male (PADAM) che si può tradurre come “sindrome da parziale carenza di androgeni nella terza età”. Può capitare anche a soggetti più giovani in cui il testosterone si abbassa considerevolmente, ma non succede in tutti gli uomini e a un’età specifica.
Questa eventualità può riguardare persone che lamentano una serie di disturbi come insonnia, aumento del peso inteso come riduzione della massa magra e massa muscolare ma con aumento di grasso, la perdita di densità minerale ossea, la riduzione dei peli del corpo. Può verificarsi anche la presenza di sintomi meno specifici come affaticamento, sintomi depressivi, minore vitalità. Questi disturbi che possono mettere in allarme ed essere associati a una ridotta presenza di testosterone: solo dopo opportuni esami sarà l’andrologo a valutare la necessità di iniziare terapie farmacologiche”.
Il metabolismo nell’andropausa
“La tendenza nell’uomo in sovrappeso ad accumulare grasso viscerale grasso costituisce un maggior rischio dal punto di vista cardiovascolare – commenta la divulgatrice della Fondazione Umberto Veronesi – perché così si producono molecole pro infiammatorie dannose per l’organismo. La storia famigliare è un elemento da considerare nell’insorgenza più frequente negli
uomini a partire dai 50 anni di ipertensione arteriosa e di ipercolesterolemia: è riscontrato infatti che a questa età l’LHD, il colesterolo buono, tende ad abbassarsi mentre l’LDL, il colesterolo cattivo, tende ad aumentare. Per questo è importante apportare accorgimenti positivi nel proprio stile di vita per mantenersi in salute anche in prospettiva di prevenzione. Nel mio libro punto a 4 azioni:
- Alimentazione salutare: il piatto sano dovrebbe essere composto da un 50% di verdure, ortaggi e frutta, un 25% di fonte proteica scegliendo più spesso legumi e pesce e un altro 25% di cereali e derivati, preferibilmente integrali. Questa composizione potrebbe essere rappresentata a ogni pasto o bilanciata tra pranzo e cena. Anche il pasto fuori casa può corrispondere a queste indicazioni e mangiare un panino, perché no, può tradursi in una scelta sana: provando a sostituire l’affettato classico con un misto di verdure, una frittata, un formaggio fresco, con del pesce o i legumi si riesce a introdurre un equilibrato apporto dei nutrienti di cui abbiamo bisogno senza modificare troppo le abitudini. Da un punto di vista metabolico, gli uomini sono facilitati ad avere una risposta positiva quando decidono di mettersi a regime alimentare controllato.
- Esercizio fisico: dopo i 50 anni si tende ad accumulare massa grassa mentre diminuisce la massa magra e quella muscolare. Praticare esercizi di forza, commisurati alla propria preparazione, consentono di coltivare la massa muscolare mentre gli esercizi di equilibrio preparano a sviluppare quella stabilità in grado di proteggere ad età più avanzata dal rischio di cadute.
- Smettere di fumare: dopo i 50 anni è ancora più importante riuscire a smettere di fumare perché si presuppone che a quest’età sia trascorso già diverso tempo da quando si ha preso il vizio con un aumentato rischio di sviluppo di un tumore alla vescica o al polmone. La volontà è l’ingrediente fondamentale per spegnere l’ultima sigaretta ma esistono metodi e programmi che possono aiutare con vantaggi per la salute: è dimostrato che vale sempre la pena smettere di fumare riducendo nel tempo il rischio quasi ai livelli di non fumatore.
- Prevenzione secondaria: da programmare col medico in base alle proprie caratteristiche famigliari per cui potrebbe esistere un rischio maggiore per alcune patologie. Sarebbe un successo se riuscissimo a indurre gli uomini a prendere sul serio le scadenze del proprio programma di screening di prevenzione come si rispettano le scadenze dei tagliandi della propria auto. Nell’uomo dai 50 anni è consigliabile una visita urologica per valutare la condizione della prostata e individuare per tempo eventuali ipertrofie prostatiche”.
Alimenti e ricette nella manica
“Non c’è uno specifico alimento dannoso o miracoloso per il benessere dell’uomo a 50 anni e in generale per la salute, sono le abitudini alimentari protratte nel tempo che condizionano nel bene e nel male – precisa Dogliotti -. La scienza, comunque, si occupa sempre più di studiare gli effetti delle singole molecole sul nostro organismo: il licopene, ad esempio, carotenoide presente in diversi frutti e verdura e particolarmente rappresentato nel pomodoro, ha effetti protettivi verso alcuni tipi di cancro, in particolare al polmone, allo stomaco e alla prostata. Gli studi sono sempre in corso su come le proprietà antiossidanti e i meccanismi di interazione di questa molecola agiscano. Il pomodoro, in particolare, va bene se consumato sia crudo che cotto: crudo fornisce maggiormente vitamina C, sali minerali e potassio, mentre con la cottura – si pensi al classico sugo di pomodoro – il licopene viene reso più disponibile anche grazie all’associazione con olio di oliva che facilita l’assorbimento di questo composto liposolubile. Nel libro propongo tre versioni di panino suggeritemi da un mio utente che aveva necessità di coniugare il pranzo al volo tra un appuntamento e l’altro e la necessità di mangiare sano:
- Panino con la farinata di ceci;
- Panino con l’omelette;
- Panino con salsa greca e sgombro.
Si tratta di ricette semplici che apportano il giusto bilanciamento di nutrienti”.
L’intervistata è Elena Dogliotti, biologa Nutrizionista e Supervisore Scientifico per Fondazione Umberto Veronesi e autrice di Una dieta per ogni età (Sperling & Kupfer, 2021). Parte dei ricavati della vendita del manuale andranno a finanziare l’attività di ricerca della Fondazione Umberto Veronesi.