Perché gli uomini non trovano mai niente anche se ciò che cercano si trova proprio davanti a loro?
Sono in tanti a porsi questa domanda soprattutto le donne che soventi vengono chiamate dai loro compagni, mariti, figli o parenti ed amici di sesso maschile per trovare quello che loro invano hanno tentato di cercare. Ebbene sappiate che c’è una risposta scientifica a tutto questo.
Perché gli uomini non trovano mai le cose.
Immaginate la scena, lui posto di fronte l’armadio (o anche un cassetto, un mobile, una libreria, ecc.) intento a cercare un qualunque oggetto (maglia, libro, medicinale, cibo, ecc.). Dopo diversi tentativi urla: “Tesoro hai visto … (l’oggetto che cerca)? Non riesco a trovarlo”.
Dall’altra stanza si sente lei urlare “È sul primo ripiano dell’armadio”. Lui cerca ancora ma nulla. Chiede ulteriori indicazioni ma niente, l’oggetto sembra invisibile. Stanca di essere continuamente chiamata, lei lo raggiunge e, allungando semplicemente la mano nel mobile, prende ciò che lui continuava non notare.
Pur avendoci giocato un po’ su, è innegabile che questa sia solo una delle tante scene tipo che spingono le donne a domandarsi perché gli uomini non trovano mai le cose.
In tanti sostengono sia semplice sbadataggine oppure semplice pigrizia, supposizioni del tutto valide che tuttavia possono essere affiancate da una terza supposizione, quella scientifica.
Secondo la scienza infatti uomini e donne hanno una diversa visione periferica.
Perché gli uomini non trovano mai le cose: spiegazione scinetifica.
La parte di spazio che l’essere umano può percepire e vedere quando fissa un determinato punto è detta campo visivo. Al centro di tale campo è situato proprio il punto fissato, zona in cui è possibile distinguere i vari dettagli (forma, colore, ecc.).
La visione periferica invece riguarda le zone laterali del campo visivo, aree nelle quali è comunque possibile vedere ma non in modo nitido e chiaro da poter distinguere perfettamente i vari particolari.
Secondo alcuni dati scientifici, in media le donne sono in grado di vedere in modo abbastanza dettagliato e nitido fino ad un angolo di 45° dal centro del loro campo visivo (180° in casi rarissimi), margine non raggiunto dagli uomini che a quella angolatura hanno una visuale più sfocata.
Si evince dunque che, a differenza delle donne, gli uomini non trovano mai le cose in quanto hanno una visione periferica ridotta rispetto a quella del genere femminile. Il motivo di questa differenza troverebbe le sue radici nel passato, più esattamente nella preistoria.
In questo periodo infatti i due sessi avevano compiti ben distinti e diversi:
- l’uomo era dedito alla caccia, quindi la sua vista si focalizzava su un unico punto, quello frontale, in cui era posta la sua preda. Questa pratica gli ha così permesso di sviluppare una maggior capacità nel distinguere un oggetto in movimento su uno sfondo statico, oggetto che rappresentava il punto focale del loro campo visivo;
- la donna accudiva i figli, coltivava la terra e ne raccoglieva i frutti, andava in cerca di erbe, teneva sotto controllo il perimetro della loro casa. In altre parole una preistorica multitasking che, proprio perché teneva sotto controllo contemporaneamente più cose e situazioni, ha sviluppato una visione periferica più ampia.
I diversi lavori hanno fatto sì che i due sessi sviluppassero facoltà visivi diverse: a differenza di quello maschile, il sesso femminile ha una più ampia visuale, e ciò potrebbe scientificamente spiegare perché gli uomini non trovano mai le cose.
Fonte: Focus
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