Il picco influenzale è previsto per i prossimi giorni; in genere già prima di Natale il numero dei contagi aumenta, quest’anno, però, le temperature non molto rigide, hanno ritardato l’espansione del virus.
In base al bollettino InfluNet, che registra l’andamento dell’infezione influenzale sul territorio nazionale, già tra il 21 e il 26 gennaio 2019 si è assistito a un brusco aumento dei contagi.
Picco influenzale, sta per arrivare
L’influenza è un malanno stagionale, rientra tra le patologie respiratorie comuni, normalmente non lascia strascichi e non comporta complicazioni risolvendosi in 7\10 giorni. E il picco influenzale altro non è che il massimo periodo di contagio causato dalla propagazione del virus.
Picco influenzale come evitare il contagio
L’influenza si trasmette per via ereea: il virus viene veicolato da piccole goccioline di saliva o muco espulse nell’aria da pazienti infetti, queste micro-particelle di liquidi corporei possono essere inalate direttamente attraverso bocca e naso, oppure essere portate a contatto di una mucosa (cioè a contatto di bocca e naso) attraverso le mani, dopo aver toccato un oggetto o una superficie contaminata (cioè sporcata da muco o saliva per esempio in conseguenza a uno starnuto).
2 metri, dovrebbe essere questa la distanza di sicurezza da tenere con le persone infette. Va detto, però, che i sintomi influenzali compaiono generalmente da 1 a 4 giorni dopo il contagio e una volta contagiato il paziente è già potenzialmente infettivo.
- Evitare abbracci e baci affettuosi, almeno nel periodo del picco influenzale;
- evitare luoghi promiscui e non arieggiati;
- arieggiare i locali;
- lavare spesso le mani, via libera ai disinfettanti in gel in caso di impossibilità di lavaggi con acqua corrente e sapone,
questi sono tutti presidi precauzionali anti contagio.
Chi è più esposto all’influenza (sempre, come nel periodo del picco influenzale)
Tutti possiamo essere esposti al virus influenzale e l’esposizione vale sempre durante la stagione fredda, ovviamente il rischio di contagio aumenta in fase di picco influenzale. Ttuttavia le persone anziane, i neonati e i pazienti affetti da malattie croniche (cardiache o respiratorie) sono i soggetti più a rischio complicazioni, mentre il numero di contagi nella fascia pediatrica 0-4 anni è pari al 37% dei casi ogni mille assistiti medicalmente. Rispetto a questo dato va chiarito che per i bambini si ricorre più spesso al controllo medico.
Quali son i sintomi dell’influenza
L’influenza si caratterizza per la comparsa improvvisa dei sintomi (la sintomatologia, cioè, arriva senza avvisaglie). Detti sintomi sono così sintetizzabili:
- febbre alta,
- brividi,
- mal di testa
- e dolori muscolari.
Questi sintomi sistemici e comuni possono accompagnarsi a:
- tosse,
- muchi,
- mal di gola.
In caso di influenza intestinale, il paziente potrebbe accusare anche dolori addominale e diarrea.
Una terapia preventiva per tenere al sicuro l’equilibrio intestinale, o quantomeno per rinforzarlo, è possibile: in commercio vi sono integratori alimentari a base di fermenti lattici. Chiedere consiglio al farmacista.
COME DISTINGUERE L’INFLUENZA DALLE SINDROMI PARAINFLUENZALI
Quando rivolgersi al medico
Comunemente l’influenza regredisce da sola, gli adulti influenzati raramente ricorrono al medico.
Si guarisce col riposo e non hanno alcun effetto medicine antibiotiche (inutili in presenza di infezioni virali); il paracetamolo è, invece, un buon palliativo capace di abbassare la temperatura corporea o curare i dolori.
L’isolamento domiciliare, restando al al caldo, aiuta la guarigione e minimizza i contagi; è importante, inoltre, mantenersi idratati, quindi bere molto; è essenziale non esporsi a sbalzi di temperatura e assecondare il bisogno di riposo del corpo.
È invece consigliabile fare riferimento al proprio medico quando ad ammalarsi è:
- un soggetto anziano, ultra 65enne,
- una donna in gravidanza,
- un paziente già affetti da patologie croniche (diabete, cardiopatie, malattie polmonari, renali o neurologiche),
- un pazienti con sistema immunitario indebolito (da HIV, chemioterapia, trapianti, …).
Picco influenzale, quali sono i sintomi specifici in presenza dei quali va allertato il medico:
- dolore al petto,
- mancanza di fiato o difficoltà a respirare (dispnea),
- presenza di sangue nei muchi espettorati con la tosse.
Il medico va allertato anche se, decorsi 5\7 giorni i sintomi non migliorano o peggiorano sensibilmente .