Le calcificazioni mammarie sono depositi di calcio apprezzabili durante l’esame mammografico.
E’ facile che la paziente non accusi nessun fastidio né alcun dolore, l’assenza di sintomi rende la diagnosi inaspettata, tuttavia questa condizione del seno adulto e maturo non deve necessariamente preoccupare.
All’atto della mammografia (che è un test di diagnosi precoce di problemi alla mammella, quindi rappresenta un esame diagnostico preventivo), quando vengano certificate calcificazioni mammarie, la dimensione gioca un ruolo fondamentale.
Macro calcificazioni mammarie
Si definiscono macro le calcificazioni grandi circa 1cm o più; micro sono, invece, le calcificazioni millimetriche.
Le macro calcificazioni mammarie sono classificate come innocue, spesso si accompagnano a fibroadenomi ( ovvero noduli duri dai margini regolari, simili a piccole sfere o palline solide che si muovono sotto la pelle).
Quando sono macro le calcificazioni mammarie non necessitano di rimozione né cure, semplicemente si raccomanda alla paziente di seguire i regolari controlli.
Micro calcificazioni mammarie
Le calcificazioni mammarie millimetriche meritano attenzione perché clinicamente possono* rappresentare la conseguenza di cosiddetti processi di proliferazione accelerata delle cellule e pertanto indicare processi degenerativi anomali (attenzione scriviamo non a caso possono*, vuol dire che non necessariamente devono)
Diversamente se una donna è in post allattamento le micro calcificazioni mammarie facilmente rappresentano una fisiologica conseguenza dello stesso.
Cosa si fa allora in caso di micro calcificazioni mammarie?
Rispetto alla presenza di micro calcificazioni mammarie, se ne controlla il numero e la distribuzione, la forma e la densità: quelle tondeggianti e sparpagliate sono meno preoccupanti di quelle con forma a bastoncello o irregolare.
In caso di forma anomala può essere necessario un esame istologico per smentire ogni sospetto di malignità. L’accertamento avviene grazie a una piccola sonda guidata dalla mammografia, si tratta di una modalità d’intervento, assai poco invasiva, volta a prelevare un campione di calcificazione ai fini della biopsia.
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